Nodo ferroviario di Bari, i lavori possono riprendere

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Data : 2022-12-18 09:36:54
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Mezzogiorno, 18 dicembre 2022 – 10:11

Lo ha stabilito l’ordinanza con cui il Consiglio di Stato ha sospeso la sentenza precedente del Tar

di Carlo Testa

I lavori sul nodo ferroviario di Bari
I lavori sul nodo ferroviario di Bari

Possono ripartire i lavori per il nodo ferroviario di Bari. Lo stabilisce l’ordinanza con cui sabato 17 dicembre, il presidente della quarta sezione del Consiglio di stato, Ermanno de Francisco, ha sospeso la precedente sentenza del Tar di Bari che il 23 novembre scorso ha annullato l’autorizzazione ambientale della Regione e ha sospeso i lavori.

La dimora oggetto della contesa

Il ricorso contro la decisione dei giudici baresi era stato presentato da Rfi (Rete ferroviaria italiana), ossia il soggetto che gestisce l’appalto da 370 milioni di euro finanziato in larga parte con i fondi del Pnrr. Circostanza, quest’ultima, che ha un peso nella decisione del Consiglio di Stato. L’ordinanza stabilisce che i lavori possono riprendere. Tuttavia, in attesa della discussione nel merito fissata al prossimo 12 gennaio, devono aver cura di non riguardare l’area (nel Comune di Triggiano) in cui si trova la dimora dei sette cittadini che aveva promosso l’originario ricorso al Tar di Bari. In sintesi: i lavori devono riprendere anche per evitare di mettere a rischio i fondi del Pnrr, mentre i proprietari della dimora potrebbero ricevere «la tutela più piena» con esproprio e il pagamento dell’immobile ai prezzi di mercato vigenti prima dell’appalto e dell’avvio dei lavori. Il decreto intima a Rfi di formulare una proposta irrevocabile di acquisto della dimora.


Il nodo ferroviario

Il progetto del Nodo Ferroviario prevede il cambiamento del tracciato dei binari con un arretramento che libera i quartieri a sud di Bari, il raddoppio dei binari per 10 chilometri e importanti opere che riguardano anche gli assi stradali esistenti. Il ricorso al Tar contro l’opera di Rfi era stato presentato oltre che dai proprietari dell’immobile anche da associazioni ambientaliste e dal Comune di Noicattaro. Contro la sentenza del Tar Bari hanno fatto ricorso Rfi, Regione Puglia e diversi altri enti e ministeri interessati a vario titolo nel procedimento amministrativo.

L’avvocato Lofoco

Il Consiglio di Stato, secondo l’avvocato Fabrizio Lofoco che difende i proprietari, «ha reiterato ciò che pensa» (nel senso che ha deciso secondo la precedente pronuncia sul medesima questione ma in un’altra fase del giudizio). «Tuttavia — dice l’avvocato — l’interesse ambientale permane. Non dovrebbe essere solo una questione di soldi ai privati. C’è ben altro in ballo e il tracciato modificato salverebbe tutto e tutti». Se ne riparlerà nell’udienza di gennaio.

Il commissario di Azione

«Il decreto cautelare del Consiglio di Stato — commenta Fabiano Amati, commissario regionale di Azione — chiarisce generalmente l’assenza di rischi ambientali e quindi motivi per bloccare i lavori. A tutto concedere, si tratta di situazioni di fatto marginali, con mille ipotesi di soluzioni, ma non in grado di vanificare l’impegno su questa grande opera. Peraltro, proprio la circostanza dell’uso dei fondi del Pnrr ha generato una decisione tempestiva del giudice, sia pur in termini cautelari». Questo significa, secondo Amati, «l’ingresso in un mondo nuovo, in particolare quello in grado di respingere le vecchie lentezze, i nemici per ideologia del progresso. L’opera serve, è finanziata e si deve concludere al più presto. Questo è l’imperativo».

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18 dicembre 2022 | 10:11

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